TERAMO – C’è una storia nella storia della Coppa Interamnia, come ogni anno. E’ quella delle ragazze dello Zimbabwe, adolescenti con la passione della pallamano, che sono arrivate a Teramo per vivere una esperienza sportiva e una emozione al tempo stesso, ma a corto di soldi e dunque senza possibilità di sfamarsi. Ma la Coppa è anche questo: macchina solidale che sembra poter risolvere in un colpo solo, e sempre, tutte le difficoltà. Di fronte alla carenza di fondi che negli anni passati avrebbero permesso un intervento diretto con mensa o buoni pasto a spese dell’organizzazione, lo staff teramano ha chiesto, e ottenuto facilmente, l’intervento solidale della città di Teramo. Le atlete dello stato sudafricano e i 36 componenti di una comitiva che schiera in campo due squadre di minorenni, non solo hanno trovato un alloggio nelle camerate attrezzate per l’occasione nella palestra San Gabriele, ma hanno potuto registrare con piacere la gara di solidarietà di alcune famiglie teramane che hanno anche provveduto a cucinare i pasti per loro. Non solo. Il rettore dell’Università ha messo a disposizione anche il pranzo presso la mensa dell’Ateneo, così come la comunità parrocchiale del Sacro Cuore di via Pannella ha si è prodigata per rendere il più confortevole possibile questa settimana di soggiorno delle adolescenti della scuola africana.
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